- 1568 Fondazione della Confraternita dei Disciplinanti di San Sebastiano.
- 1603 La festa della Madonna Odigitria viene fissata al martedì di Pasqua. Fino al 1712 però la festa si alternò tra tale giorno e la "domenica in Albis". Era la festa per eccellenza del paese e durava otto giorni, tutti ricchi di straordinari festeggiamenti: luminarie, falò rituali, giochi di fuoco, giochi popolari in piazza e corse di cavalli, mascherate di uomini, di donne e di preti.
- 1615. Nella lite con la Confraternita di S. Paolo, quella di S. Sebastiano conquista le insegne di colore bianco-rosso.
- 1622. Il 20 gennaio, ricorrenza del martirio di San Sebastiano, diventa giorno di precetto.
- 1644. Maria Odigitria viene eletta Patrona Reale di Palazzolo Acreide.
- 1664. La Chiesa di San Sebastiano diventa Sacramentale e filiale parrocchiale.
- 1693 (9 e 11 gennaio). Un terremoto disastroso distrugge la Sicilia Orientale e causa la morte di 60.000 persone. A Palazzolo le vittime furono 700, crollarono chiese e palazzi. La statua di S. Sebastiano trovossi sopra le pietre (intatta). Tale circostanza fece gridare al miracolo e ravvivò la devozione per il Santo. La statua della Madonna Odigitria subì gravi danni.
- 1712. La festa della Madonna Odigitria viene spostata al 10 agosto. Nella suddetta festa vi è la maritanda colla dote di salme sei frumento. In occasione di tale festa, nel piano Acre dal 6 al 10 agosto, si teneva una importantissima fiera subentrata a quella
- dell'Assunta istituita nel 1529 da Artale Alagona. Nella 2a metà del sec. XIX diventa "fiera di S. Sebastiano".
- 1762. Da Roma vengono traslate a Palazzolo le spoglie di S. Urbano.
- 1827. La chiesa di San Sebastiano diventata parrocchia. Don Filippo Piccione viene eletto primo parroco.
- 1828. Mons.Giuseppe Amorelli vescovo di Siracusa consacra Basilica la chiesa di S. Sebastiano.
- 1851. Apposizione di 24 lapidi segnanti i confini tra la parrocchia San Sebastiano e la parrocchia della chiesa Madre.
- 1872. Uragano. A Palazzolo vi furono 32 morti e lesioni alla maggior parte delle chiese. La facciata di San Sebastiano subì seri danni.
- 1884. Per la festa della Madonna Odigitria (domenica in Albis) fu introdotto u cummmitu (vendita all'asta di doni offerti dai fedeli) e la vestizione della Madunnuzza. A questa si elargiva il terzo del ricavato della vendita dei doni.
1926. "Carro Trionfale". Questo imponente carro, artisticamente decorato e sul quale troneggiava la statua del Santo, fu fatto processionare il giorno della festa assieme al fercolo delle reliquie e del Santo trainato da quattro coppie di buoi bianchi.
- 1927. Viene abolito u cummitu e la festa della Madonna Odigitria viene spostata alla data attuale, l'ultimo giorno del mese di maggio.
La Vara che Cianciani La STORIA - l'ottava
.Bisogna dire che ogni cosa si facesse in questo paese doveva essere fatta due volte e spesso l'uno contro l'altra, come se ci fossero due anime; l'una raccolta attorno alla vecchia chiesa di S.Paolo nel cuore della vallata, il quartiere piu' antico e decaduto dove vivevano soprattutto le famiglie baronali e i contadini; e l'altro sulla cima del monte, raccolto attorno la chiesa di San Sebastiano nel quartiere nuovo dove s'era adunata la borghesia degli impiegati, negozianti professionisti, dov'erano il corso, i bar, il municipio e il teatro. Si combatteva per ogni cosa. Per esempio il patrono era San Paolo,nero, calvo,terribile, vestito di nero, la spada balenante che aveva tagliato cento e una teste di cristiani, e lassu' proclamarono un altro patrono, San Sebastiano naturalmente, candito, bellissimo, intellettuale, legato ad un alberello e trafitto da frecce d'argento, signore dei laureati, degli artigiani e degli studenti... Giuseppe Fava (giornalista-scrittore)
Immagini dal passato





Per celebrare in modo solenne il terzo centenario del ritrovamento delle spoglie di Santa Rosalia, nel 1924 i Palermitani decisero di riprendere la tradizione del Carro Trionfale. Tale tradizione era iniziata, secondo la testimonianza del marchese di Villabianca, nel 1686. A partire da questa ultima data, il Carro Trionfale di Santa Rosalia fu costruito quasi anno per anno fino al 1859, stagione in cui, per problemi di varia natura, non ultimi quelli politici, la tradizione fu interrotta. Si deve all'appassionata opera di Giuseppe Pitrè se nel 1896 e nel 1897 il Carro Trionfale poté di nuovo processionare durante il Festino. Dal 1924 poi, si passa al 1974, un salto di ben cinquant'anni, per rivedere ancora il Carro Trionfale, l'elemento più caratterizzante del Festino di Santa Rosalia. Messina e Catania erano le altre città che nell'isola concorrevano con Palermo nell'allestimento di queste maestose macchine festive, ma anche a Noto per S. Corrado e a Siracusa per S. Lucia furono costruiti Carri Trionfali degni di essere menzionati.